domenica 20 settembre 2015

Libri consigliati - Stardust di Neil Gaiman





Salve a tutti! È passato un po’ di tempo dalla mia ultima recensione di un libro, perciò è ora di rimboccarsi le maniche. Perché, diamine, non posso mica annoiarvi solo con i miei racconti, no?

Quest’oggi, voglio parlarvi di Stardust, di Neil Gaiman.
Come chi mi segue già saprà, io amo molto il genere fantasy, ma sono decisamente difficile da accontentare. Dal momento che Il Signore degli Anelli è uno dei miei romanzi preferiti (anche se non concordo nel definirlo un fantasy a tutti gli effetti, ma piuttosto il riuscito tentativo di creare un’opera epica in pieno Novecento, un’operazione, diciamocelo, che ha dello straordinario), qualcuno di voi potrebbe credere che sia un patito delle epopee fantasy in dieci volumi, quelle con elfi, gnomi, draghi, cavalieri senza macchia e perfidi Signori Oscuri, il tutto condito dal barbuto stregone che, nel rispetto devozionale del suo ruolo attanziale, rimane sempre e comunque una guida del protagonista. Sbagliato. Per me il fantasy deve mantenere un contatto con la fiaba, deve avere un retrogusto, come dire, leggendario. Insomma, piuttosto che fingersi un romanzo storico, il mio fantasy ideale deve farmi volare nel passato, nell’epoca dorata e trasognata dell’infanzia. E infatti i miei romanzi fantasy preferiti sono Il Mago di Ursula K. Le Guin e La storia infinita di Michael Ende. Romanzi originalissimi, che, pur rimanendo fedeli al loro genere di appartenenza, riescono ad essere innovativi e a non cadere nei cliché di cui, ahimè, il fantasy di oggi è stracolmo.
Cosa c’entra tutto questo con Stardust? Semplice: Stardust è molto vicino a questi miei modelli “ideali” di fantasy e infatti l’ho amato moltissimo.

La trama, in sé, è piuttosto semplice. Il giovane Tristan Thorn, un annoiato abitante del noioso villaggio di Wall, si trova a dover compiere una quest all’apparenza impossibile: portare alla sua algida amata, Victoria Forester, una stella caduta. Un’impresa impossibile, converrete anche voi, ma non una volta entrati nel magico mondo di Faeria. Wall infatti, pur essendo un villaggio come tutti gli altri, sorge vicino ad un muro (da qui il suo nome), unica barriera a dividere il nostro mondo, un posto prevedibile pieno di regole sociali, matrimoni combinati e ipocrisia, dal luogo della fantasia e della magia, Faeria appunto.
Mosso da questo suo amore impetuoso e, sotto sotto, non così poi significativo, Tristan oltrepasserà il muro. Il suo sarà un viaggio incredibile, che lo porterà a conoscere strani e inquietanti personaggi, assurdamente improbabili eppure magicamente concreti: le sorelle streghe che cercano la perduta giovinezza; un’intera casata di principi omicidi, intenti a uccidersi l’un l’altro per conquistare il trono e il potere della stella; una ciurma di pirati che a bordo di un veliero volante “navigano” le nuvole a caccia di saette... In un mondo così strano e pericoloso, come potrà mai sopravvivere il giovane e inesperto Tristan? Riuscirà a compiere la sua impresa? Sopravvivrà alle macchinazioni dei potenti e all’avidità delle sorelle megere? Scoprirà qualcosa di più su se stesso? E poi, la stella, sarà davvero una stella come ce la immaginiamo noi? Mi dispiace, ma non risponderò a nessuna di queste domande, perché vi rovinerei il finale, e questo proprio non posso permettermelo.

Vi dirò solamente il motivo per cui Stardust è un libro che dovreste leggere.
Primo: la storia. Una storia semplice, vero, ma riuscita e avvolgente, capace di farvi viaggiare con la fantasia, proprio come se vi trovaste in uno di quei bei sogni che da adulto non si è più capaci di sognare. Dimostrazione che, per scrivere un bel fantasy, non è necessario raccontare di battaglie fra uomini e nani e draghi e elfi e orchi e troll (e goblin).
Secondo: l’atmosfera. Sempre a cavallo tra realtà e immaginazione, il paesaggio di Faeria è una terra del sogno dove è bello perdersi, dove ogni piccolo dettaglio è profumato, colorato, intessuto della magia dell’irreale.
Terzo: lo stile. Neil Gaiman è uno dei pochi autori moderni che sa ancora come raccontare una storia senza scadere nel banale o nel già sentito. Sfogliare le pagine è come ritrovarsi in un mercato fatato, dove ogni parola è un dono o un oggetto che potrà rendere la vostra vita più preziosa.

Questo è tutto. Spero di non avervi annoiato e che il mio consiglio vi risulti gradito. Se avete già letto il romanzo, commentate pure qui sotto e ditemi se vi è piaciuto. Alla prossima!! 

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