Salve a tutti! Speravate che
fosse un nuovo racconto, eh? E invece è un’altra recensione. Ma non disperate:
sto preparando un racconto horror, uno dei miei, uno “a la Lovecraft[1]”, che
pubblicherò in occasione dell’imminente festa di Halloween. Nel frattempo,
sempre per rimanere in tema, volevo recensire un romanzo che mi è piaciuto da
morire: Cose Preziose di Stephen King
(1991).
Stephen King è uno dei miei
autori preferiti e negli anni, quasi senza rendermene conto, ho letto montagne
e montagne di suoi romanzi. Molti di voi lo considereranno un autore
mainstream, uno di quegli scrittori di bestseller che sfornano romanzi uno
uguale all’altro, ma a me, nonostante un evidente calo nella qualità della sua narrativa,
continua a piacere. Sarà lo stile, saranno le trovate narrative, sarà la
capacità di immergersi a fondo nella psiche turbata e malata dei suoi
personaggi… Per me, Stephen King è e resterà sempre un grande. Sul serio.
E Cose preziose è nella top 5
dei suoi romanzi che preferisco, sebbene non sia considerato una delle sue
opere migliori.
La trama è una delle classiche
trame “corali” di Stephen.
Nella piccola, noiosa cittadina
di Castle Rock (una cittadina
fittizia del Maine) viene aperto un nuovo e misterioso negozio. I cittadini,
abituati alla noiosa routine che caratterizza la loro esistenza di provincia,
vengono attirati come mosche all’interno dell’emporio dove fanno la conoscenza con
il proprietario: Leland Gaunt. Un uomo affabile e cortese, ma che ha qualcosa
che non va: le dita delle mani troppo lunghe, il sorriso strano, gli occhi che
cambiano colore… Nessuno sembra farci caso, anche perché Gaunt, nel suo negozio,
vende di tutto. O meglio, vende tutto quello di cui le persone hanno bisogno. Per qualcuno è la figurina di
un giocatore di baseball che gli mancava per completare l’album, per un altro è
una fantomatica scheggia dell’Arca di Noè, per un altro ancora una strana
collana in grado di curare l’artrite… Sono oggetti costosi, ovviamente, ma
Leland è un uomo molto generoso: si
accontenta di pochi spicci e di uno scherzetto
ai danni di un altro inconsapevole abitante. Che cosa sarà mai uno
scherzetto, no? Eppure, dispetto dopo dispetto, inganno dopo inganno, le
malvagità, le invidie, l’odio celato nel cuore “perbene” degli abitanti
riaffiorano, e Castle Rock precipita nel caos. Il sangue comincia a scorrere
lungo le strade e l’unico a poter fermare tutto ciò è lo sceriffo Alan
Pangborn, l’unico degli abitanti a non essere finito nel tranello del diabolico
Gaunt.
Per chi già conoscesse Stephen
King, questo romanzo sarà un’occasione per tornare nella cittadina di Castle Rock, che è stata lo sfondo di
molti altri suoi romanzi di successo (fra gli altri La zona morta, Cujo e La metà
oscura) e per seguire le avventure, nel bene e nel male, di molti
personaggi già familiari. Per tutti gli altri, Cose preziose sarà comunque un romanzo stuzzicante, ricco di colpi
di scena, di suspense e di humour nero.
Annoiarsi è impossibile,
fidatevi, e il valore aggiunto di questo romanzo è che riesce a ritrarre alla
perfezione le ipocrisie, le falsità e le meschinità che gli uomini nascondono
nel loro cuore e che, se si premono i tasti giusti, sono destinate a esplodere.
Letteralmente.
In questo, Stephen King si
rivela ancora una volta un maestro.
Ecco tutto. Spero che il mio
consiglio vi sarà gradito. Se avete già letto questo romanzo, commentate pure
qui sotto e dite la vostra! Vi è piaciuto o vi ha deluso? E quali sono i vostri
romanzi di Stephen King preferiti? Grazie per avermi seguito e a presto! J
[1]
Perdonami, Maestro, per averti nominato in relazione ad uno dei miei
schifosissimi racconti horror
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