Il sole è sopra la mia
testa. Brucia. La mia pelle è salata e anche lei brucia. Non mi fa
dormire. Mi guardo attorno e vedo solo mare, non un albero, non una
montagna, non una casa. La mia l'ho lasciata alle spalle, insieme al
passato e alla mia famiglia, che non so se rivedrò mai più. Non ho
più né un passato né un presente. Cerco un futuro ma qui vedo solo
mare, sempre e solo mare, fermo, morto. Silenzio. Vorrei piangere, ma
non ne ho la forza. Tutto mi è un peso. Mi giro. Dietro di me uomini
come me, esattamente uguali a me. Hanno il viso come il mio, ed è lo
stesso di tutti gli altri uomini. Anche loro hanno la pelle che
brucia e gli occhi rossi, stanchi. E' come se fossimo tutti fratelli,
perché la speranza ci unisce. Eppure è una speranza che fa male.
Anche lei brucia, come il sole, come il sale, come la povertà. Una
donna mi sorride e con quel gesto mi fa capire che siamo tutti figli
del mare. Cala la notte. Il sole se ne va. Adesso abbiamo freddo e ci
stringiamo ancora di più gli uni agli altri, finché diventiamo una
cosa sola. Non ho neppure la forza di dormire. Terra. Qualcuno
grida. Terra. La vedo anch'io. Ci sono delle luci in fondo e
sembrano stese sull'acqua come un filo di perle. Alcuni di noi
prendono una coperta. Vogliono segnalare la nostra presenza agli
uomini che vivono nella Terra dei Sogni, laggiù, dove ci aspetta il
futuro. Una fiamma si accende, ma è troppo fuoco. Troppo fuoco.
Tutto brucia ancora una volta. Le fiamme mi circondano. L'odore del
cherosene e del fumo mi soffocano, mi fanno vomitare. Nella barca non
ho scampo, nessuno ha più scampo. Devo tuffarmi. Mi getto nell'acqua
nera, che mi inghiotte come un sudario, e non vedo più niente.
Chi mi salverà adesso?
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